Sinistri in Sicilia nel 2017, ecco la nostra analisi tratta dalla pubblicazione ISTAT di novembre 2018.

Sinistri in Sicilia 2017 (Tratto da comunicato ISTAT di novembre 2018) ecco la nostra sintesi:
Nel 2017 si sono verificati in Sicilia 11.056 incidenti stradali che hanno causato la morte di 208 persone e il ferimento di altre 16.457.
Rispetto al 2016, gli incidenti mostrano un segnale di riduzione (-0,1%) e anche i feriti diminuiscono (-0.9%).
Il numero delle vittime della strada, invece, aumenta dell’8,3%, in misura superiore al dato nazionale (2,9%).

L’incidentalità aumenta sulla A19 e sulla A20 e per le strade statali è più elevata sulle SS115, SS113 e SS121.
La pericolosità è alta lungo la statale 417 che collega Catania a Gela e la strada statale ragusana 194 che collega Catania a Ragusa (Figura 2 vedi nel focus).
L’indice di mortalità cresce nei comuni del catanese e in alcuni della provincia di Trapani, mentre diminuisce in maniera sparsa in altri comuni della regione (Figura 3 vedi nel focus).

I mesi e le ore più a rischio.

Nel periodo primaverile ed estivo la concentrazione degli incidenti è più elevata, in coincidenza con la maggiore mobilità legata a periodi di vacanza.
Tra maggio e settembre … Il 73% degli incidenti ha luogo tra le 8 e le 20 ma l’indice di mortalità raggiunge i valori più elevati nella fascia oraria tra le 2 e le 3 della notte … e tra l’1 e le 2 con valori di molto superiori alla media giornaliera … Il venerdì e il sabato notte si registra il 40,6% degli incidenti notturni, il 41,4% delle vittime e il 43,2% dei feriti. L’indice di mortalità dei soli incidenti notturni è pari a 3,2 decessi ogni 100 incidenti. I valori massimi della mortalità si raggiungono nelle notti del venerdì (13,3) e del sabato (7,4) lungo i tratti di strada extraurbani.

I comportamenti a rischio e le persone coinvolte.

La maggior parte degli incidenti stradali avviene tra due o più veicoli (73,8%); la tipologia di incidente più diffusa è lo scontro frontale-laterale (3.978 casi, 52 vittime e 6.251 feriti), seguita dal tamponamento (1.663 casi, 14 decessi e 2.863 persone ferite).
La tipologia più pericolosa è l’urto con ostacolo accidentale (5,9 decessi ogni 100 incidenti %), segue la fuoriuscita dal veicolo (4,6) e lo scontro frontale (3,1).
Gli incidenti a veicoli isolati risultano più rischiosi, con una media di 3,7 morti ogni 100 incidenti, rispetto a quelli che vedono coinvolti più veicoli (1,3 decessi).
Nell’ambito dei comportamenti errati di guida, il mancato rispetto delle regole di precedenza, la velocità troppo elevata e la guida distratta sono le prime tre cause di incidente (escludendo il gruppo residuale delle cause di natura imprecisata). I tre gruppi costituiscono complessivamente il 41,3% dei casi. Considerando solo le strade extraurbane, la velocità troppo elevata incide da sola per il 19,1% dei casi, la guida distratta per il 15% e il mancato rispetto della distanza di sicurezza per quasi il 12% (Tavola 14, in allegato). Il tasso di mortalità standardizzato è più alto per gli ultrasessantaquattrenni (6,0 per 100mila abitanti) e per i 15-29enni (5,8 per 100mila abitanti). I conducenti dei veicoli coinvolti rappresentano il 65,9% delle vittime e il 65,4% dei feriti in incidenti stradali, le persone trasportate il 17,8% dei morti e il 27,1% dei feriti, i pedoni il 16,3% dei deceduti e il 7,5% dei feriti. Oltre la metà dei pedoni rimasti vittima di incidente stradale è over 64 (56%), mentre il 29,4% dei pedoni feriti appartiene alla classe 45-64 anni. L’indice di lesività standardizzato è pari a 641,2 per la classe di età 15-29 anni e a 400,2 per quella 30-44 anni (Figure 8-11)(b)

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